Cori e slogan contro Salvini sono il 'motore' della manifestazione anti razzista FOTO VIDEO

TERAMO – Il cartello con un cuoricino e la scritta ‘Aprite i porti’, attaccato a un bastone alto tanto quanto la bimba di colore che lo sorregge, è uno dei tanti portati in corteo a sintetizzare il tema della manifestazione di ieri sera per le vie del centro, a Teramo. Gli antirazzisti e antifascisti, come si sono definiti organizzatori e partecipanti, erano circa 300. Si sono radunati in piazza Sant’Anna per muoversi in corteo, "proprio come migranti", hanno sottolineato al megafono, e si sono spostati lungo piazza Martiri e corso San Giorgio, per concudere la sfilata dopo circa un’oretta, molti dei quali ritrovandosi alla Casa del Popolo per un dibattito. C’erano molti giovani nel gruppone, alcuni dei quali portavano uno striscione degli ‘Studenti Uniti contro il razzismo’ e non è mancato anche un nutrito migranti di quelli accolti nei Cas, che tenevano la scritta ‘Insieme verso il futuro’. C’erano anche alcuni consiglieri comunali della maggioranza D’Alberto, Ilaria De Sanctis, Maurizio Verna, con l’assessore Gigi Ponziani, e anche molti rappresentanti delle associazioni culturali e della sinistra locali. Il più bersagliato dai cori e dagli slogan non poteva non essere il ministro dell’Interno Matteo Salvini. A lui fa riferimento anche lo spirito e il motivo fondante di questa iniziativa: “Il vero pericolo per tutti noi – hanno detto ai megafoni – è l’insicurezza, la manipolazione e il clima di repressione in aumento, che sposta il problema e crea nemici esterni, gli immigrati. E quando gli immirati erano e sono i nostri nonni, i nostri figli e i nostri amici? Il rischio ormai tangibile – hanno ripetuto – e che le campagne di odio conquistano sempre più consensi e nascondono i veri problemi delle persone".